La domanda che attraversa sempre la mente dei produttori alimentari è sempre la stessa:
Come creare un’esperienza di vendita nel mio negozio?
Oggi il compito più difficile di ogni produttore è proprio catturare l’attenzione del potenziale cliente; una figura sempre più attenta all’acquisto, che si informa e ricerca nel prodotto alimentare salubrità e qualità delle materie prime impiegate.
Come puoi valorizzare i tuoi prodotti in un punto vendita o direttamente nella tua azienda?
Da produttore ti sarai accorto con l’esperienza che il consumatore medio è saturato dalla proposta commerciale, da messaggi pubblicitari spesso ingannevoli, da confezioni che ispirano fiducia e che utilizzando diciture “artigianali” (come racconto in questo articolo “E’ vero Made in Italy“)che sviliscono il vero significato di tradizionalità e artigianalità della produzione. Ed è proprio per questi motivi che devi rivalutare l’esperienza di vendita o Shopping Experience.
L’esperienza di vendita è la nuova frontiera per raccontare e coinvolgere il tuo cliente a conoscere la tua realtà imprenditoriale e rimanerne affascinato!
Come leggerai in questo articolo lo Shopping Experience raccoglie diversi fattori che uniti assieme creano un’emozione, un ricordo piacevole di una data esperienza gustativa.
Andiamo a scoprire assieme quali sono i 5 elementi che la compongono!
- Il PACKAGING nello Shopping Experience
- L’ETICHETTA. Differenziazione per catturare il tuo cliente
- Il MESSAGGIO. Come trasmettere i tuoi valori in piccoli dettagli.
- Il PUNTO VENDITA. Organizzare gli spazi per l’esperienza di shopping
- L’ASSAGGIO al tempo del Covid-19. Il potere dell’assaggio, vero coinvolgimento.

Il PACKAGING.
Il packaging nel linguaggio commerciale è l’insieme delle modalità di imballaggio, di confezionamento e presentazione dei prodotti da offrire ad un pubblico. Il packaging infatti è in grado di innescare delle operazioni e procedure che possono determinare il successo di tale prodotto sul mercato.
Per parlare di confezioni però bisogna prima sfatare un mito; non esiste un packaging predefinito e uguale per ogni prodotto, ma esistono packaging che rappresentano al meglio la tua idea!
E’ oltresì risaputo che ogni anno si verificano delle tendenze o mode che attirano il consumatore verso determinate scelte d’acquisto; forme, colori, font, materiali che trasferiscono un messaggio diretto al consumatore e molto altro. Ma il vero packaging perfetto va studiato con taglio sartoriale sul tuo prodotto per potersi differenziare, spiccare nello scaffale e far dire il fatidico “SI, MI PIACE!” al potenziale cliente.
Il packaging o confezione è un elemento fondamentale di ogni prodotto alimentare. Oltre all’attrattiva commerciale che ogni prodotto deve avere per essere “VISTO”, deve mantenere e garantire la salubrità nel tempo senza rilasciare sostante tossiche allo stesso, provocandone una contaminazione.
Dal punto di vista legislativo la normativa di riferimento è la CE 1935/2004 che tratta dettagliatamente di quali caratteristiche deve avere l’imballo destinato al contatto con gli alimenti. Questa norma infatti è volta principalmente a garantire che il “contenitore” non trasferisca al “contenuto” sostanze che potrebbero essere potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o quanto meno a non alterare le caratteristiche fisiche, organolettiche e chimiche dell’alimento.
Ma senza soffermarsi troppo sul lato burocratico che potremmo affrontare di persona, passiamo al lato commerciale, la vera sfida per i piccoli – medi produttori: l’attrattiva.
E quindi come scegliere un packaging che attiri il il potenziale cliente a comprare proprio il tuo prodotto artigianale?
Secondo alcuni studi condotti da diversi esperti del food packaging, oggi, il consumatore italiano è maggiormente attirato da pochi elementi che però racchiudono un significato più ampio; come per esempio: la scelta di
- Materiali naturali
(legno, carta riciclata, materiali derivati da scarti cerealicoli ecc) Chiaro riferimento alla sostenibilità, al “fatto a mano” e alla tradizionalità della preparazione - Colori caldi (giallo, arancio, ocra, rosso-arancio, marrone ecc) Chiari riferimenti al cotto, al calore della casa, al “buono”
- Forme regolari semplici (rotonde o quadrate):
Forme che ricordano le prime confezioni in commercio, del tipico “negozio sotto casa”E poi ancora…
- Font artigianali (scritto a mano): che richiamano il contatto con il produttore e la filiera corta

Il packaging però è molto altro ancora: è visibilità di un brand, messaggio aziendale, Claim (come scriverò nell’articolo inerente al messaggio), riconoscimenti (marchi di qualità), appartenenza a determinate categorie di consumatori (Vegan, Bio, Senza Glutine) ecc.
L’esperienza di vendita è un mondo molto affascinante e complesso, da non sottovalutare, deve essere affrontato passo dopo passo con esperti del settore. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi anche tu studiare e sviluppare la tua Shopping Experience assieme a me;
Scrivimi su info@elisabettatestolina.it o chiamami al 351 7802818.
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